Meltemi benevolo e terra aspra

Mykonos Greece

È un maggio strano quello del 2013 in Italia, piogge costanti e abbondanti, cieli del nord, imprevedibili. Prendiamo un volo diretto Milano-Mykonos e vi atterriamo un giovedì pomeriggio di sole coperto e vento debole. Quella del vento è una nozione che non avevamo prima di allora. Ma dopo aver vissuto una settimana sull’isola sappiamo descriverlo. Conoscere direzione e intensità del vento è una complicità che instauri con l’isola da subito. Se soffia forte il Meltemi, il vento secco del Nord, che arriva dalla Russia dopo aver perso tutta la sua freddezza, rinunceremo alle spiagge del Nord, i nostri due tesori: Agios Sostis e Fokos. Selvagge, sgombre di ombrelloni, lettini e bar della spiaggia, ma non di una solitaria taverna greca, dove ristorarsi. Polipo marinato, calamari alla brace, spinaci con semi di girasole e Manouri (un formaggio greco simile alla feta, ma più cremoso, fresco e dolce), insalate di lenticchie, gelato alla mandorla fatto in casa. Mykonos è un’isola che a colpo d’occhio appare piana, spaziosa, allargata come le ali di una farfalla. Un orizzonte basso di colline aspre, verdi di erbe secche e fiori di campo comuni, punteggiata di piccole case e chiese, più chiese che case, bianchissime. I tetti blu o bordeaux. Le croci cattoliche o ortodosse. E animali magri, asciutti come il paesaggio. Ma quando sei dentro all’isola scopri che ha salite erte e discese e scorci sul mare turchese accecante. I Greci ti ripetono spesso quanto il loro popolo e quello italiano si assomiglino e lo dicono con quel misto di ironia e dolcezza negli occhi, che potresti vedere su una moglie per il marito dopo una vita insieme. Siamo anche terre molto vicine e la natura ci regala gli stessi profumi mediterranei, ma qui ci arrivano con intensità nuova e commuovente e come bambini sfioriamo continuamente le erbe con le dita per poi portarle al naso e odorare. Vogliamo trovare di cosa sa quest’aria buona che respiriamo da quando siamo sbarcati sull’isola. Mykonos è un dizionario agreste, dove imparare di nuovo i nomi delle piante e degli animali della propria infanzia. Papavero. Gallina. Pecora. Carota selvatica. Asino. Dente di leone.

Parole e immagini Meraviglia Paper.

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