Santa Clara 1728

Lisbon Portugal

São Vicente, Lisbon, Portugal. “Lasciamo che la nostra amicizia cominci da qui” è il messaggio che ci siamo scambiati in viaggio via WhatsApp con i proprietari dell’albergo Santa Clara 1728. Quella mattina lasciavamo Lisbona guidando oltre il ponte Vasco de Gama verso Arraiolos nella campagna alentejana, per raggiungere la loro fattoria per qualche giorno. Alla fine più che Lisbona avevamo lasciato quel preciso palazzo del XVIII secolo in Campo Santa Clara, che da solo quasi rappresentava l’idea della completezza e di tutto il nostro affetto per la capitale e i portoghesi. Dalla finestra della nostra suite la cupola del Pantheon nazionale, l’antica chiesa di Santa Engracia, quella mattina ci aveva fatto pensare che nella luce di Lisbona tutto ciò che è bianco sembra più maestoso e onesto. La sera prima eravamo usciti con loro a cena e poi saliti a un miradouro a rivedere Lisbona notturna e una madonnina fiorata accesa, come coppie di innamorati. Avevamo fatto tardi nella casa addormentata a studiare insieme il loro prossimo grandioso progetto su carta srotolato furtivamente e steso sul tavolo da pranzo. I Rodriguez hanno nel sangue questi elementi e ribollono silenziosamente finché non trovano nuova espressione in uno spazio per gli ospiti: onore e memoria, purezza, famiglia, senso del tempo, silenzio, responsabilità per il futuro, Portogallo. Non a caso siamo diventati amici in una sera e abbiamo sposato una missione facile: conoscere tutte le loro case, che hanno caratteri diversi, sono amabili, suscitano ammirazione.

Parole Paola Corini. Photo courtesy Silent Living | Santa Clara 1728

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