Genji Kyoto

Kyoto Giappone

Molti studiosi considerano l’opera giapponese “Tale of Genji”, scritta da Murasaki Shikibu, il romanzo più antico della storia della letteratura. Il protagonista, Hikaru Genji, figlio dell’imperatore, è un uomo bello, intelligente, molto amato da tutti, che, a causa delle umili origini di sua madre, non poteva salire al trono. Seguendo le sue peripezie, giungiamo a una sorta di partecipazione emotiva e nostalgica nei confronti delle cose, nota in giapponese come “mono no aware”. Al Genji, Kyoto hanno preso la grazia di quest’opera millenaria e l’hanno eletta a ispirazione principale del progetto. Hanno poi preso il rigore delle tipiche machiya del periodo Heian (794-1192) e lo hanno adattato ai principi di architettura contemporanea e sostenibilità. In linea con le 4 tipiche case di Kyoto che sorgevano qui, l’architetto Geoffrey P. Moussas ha progettato 2 volumi collegati da un ponte. Nove camere offrono la vista sul fiume e balconi da cui ammirare un angolo poco turistico della città. Il cemento svela le venature del legno, le finestre washi, realizzate dall’artista Eriko Horiki, donano spessore alla luce della hall. Le scene del celebre libro influenzano anche la decorazione degli interni, curata da Jun Tomita, con i mobili realizzati a mano dagli artigiani locali e la presenza importante del giardino nella struttura. Soprattutto sul rooftop, disegnato da Marc Peter Keane, dove la vegetazione esplode verso il cielo, creando un rifugio selvaggio per gli ospiti e gli uccelli di passaggio. Mentre il giardino all’ingresso si chiama “Ukifune”, ovvero “Barca fluttuante”, dal titolo di uno dei capitoli del libro, dedicato all’effimera evanescenza della vita. Al centro, è stata disposta una pietra a forma di barca, a simboleggiare il nostro viaggio sulla terra.

Parole e immagini Meraviglia Paper. Cover courtesy di Genji Kyoto.

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