Miss’Opo

Ricordo la facciata bianca e azzurra del palazzo di fronte nel buio della sera, di essermi avvicinata alla finestra per guardare meglio poi di essere stata improvvisamente trascinata oltre il vetro; lì cadevano frammenti di vita quotidiana nell’ora di cena, sconosciuti danzavano attorno ai tavoli e di stanza in stanza mi donavano la possibilità dello sguardo con il solo clic di una lampadina, ma bastava che qualcuno di loro si avvicinasse alle imposte per calare definitivamente il sipario. Ho chiuso la porta della mia camera alle spalle seguendo una luce fioca e sono arrivata al piano di sotto, dentro una stanza ampia dove profumi esotici mi penetravano le narici e un’inflorescenza appoggiata sul bancone pareva essere sbocciata proprio lì. Due donne si muovevano e muovevano le loro chiome voluminose, a tratti sembravano la stessa persona, facevano pulsare la cucina emettendo vapore e aromi misteriosi. Ho preso posto accanto alla finestra quando mi è stato passato un grosso libro da cui emergevano delle parole vaghe, nessuna descrizione dei piatti solo un sentore degli ingredienti – non avevo idea di cosa avrei mangiato ma a quel punto non importava più, l’incantesimo aveva sortito il suo effetto, ero lì e in altri mille altrove. Non sarebbe bastata una sera per saziarmi di quel posto e della sua atmosfera, non sarebbe bastata quella successiva o quella dopo ancora, se ci fosse stata una sera ancora. 

Ho lasciato Miss’Opo covando la sensazione di esserci già stata eppure nella mia memoria non ne trovavo alcuna traccia, sono dovuta salire sull’aereo, trovare il mio posto, aspettare che decollasse poi guardare giù dal finestrino per conoscere la risposta; una scena ne Il cielo sopra Berlino, quando l’angelo ormai diventato uomo scende in un locale e assiste all’esibizione di un cantante vestito di rosso, è avvolto nel buio e incorniciato da due lampadari, non vuole parlare di una ragazza, vuole parlare di una ragazza.

Rua dos Caldeireiros 100, Porto, Portogallo, meglio arrivarci col buio.

Parole e fotografie Federica Calzi.

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