Quella che vi raccontiamo è una favola alpina. Una capanna del 1786, appartenuta ai fattori e alle loro mucche, che ancora passano qualche notte nella grande stalla a inizio giugno e a inizio settembre. Questa notte anche noi dormiamo qui. Bevendo l’acqua fresca dell’abbeveratoio. Calpestando fieno secco odoroso su pendii dolci a 1700 metri di altitudine. Aspettando che la fondue locale cuocia il tempo che ci vuole sul fuoco a legna. Sprofondando sotto a strati di piuma color burro, sotto a strati di pelliccia calda. All’inizio è solo una capanna con una stalla, arredata con semplicità, esattamente come dovrebbe essere. Ma è mia e tua per una notte. Le belle mucche beige hanno lasciato l’alpeggio, la notte sarà silenziosissima. Il nostro chef personale Maurizio prepara per noi soli la cena, poi ci lascia con il fuoco acceso, frutti di bosco e crème de Gruyère. Ci addormentiamo con l’ultimo rossore della brace che sfrigola, ci svegliamo con l’arancio fresco dell’alba che sale oltre le magnifiche montagne di pietra. Sopra a Gsteig, un villaggio idillico di antichi chalet di legno con giardini recintati trabordanti di dalie, petunie, gerani, girasoli e ogni altra ordinata coltura.
Parole e immagini Meraviglia Paper.