“Casa al Sole”. C’era in quel nome una piccola grazia o una piccola virtù. In entrambi i casi lasciava presagire tutta la frenesia che provocano le buone scoperte. Un nido rosso porpora. Alcuni gradini precedevano la vecchia porta. Poi il corridoio e la scala principale, che come una spina dorsale, attraversava l’edificio nella sua altezza. Ampia, equilibrata, materna, aveva il compito di accompagnarci in alto e in basso, le dita che indugiavano sul corrimano. La proprietà era figlia, dal punto di vista architettonico, di quello spirito razionalista che si diffuse perfino in Val Gardena. Costruita negli anni Trenta del secolo scorso, a cominciare dagli anni Sessanta divenne una pensione di montagna frequentata da ospiti habitué. Poi centro di accoglienza per i profughi, finché Manuel, dopo averla ereditata, ne fece, con la compagna Alexandra, una locanda femminile e discreta. In quei pomeriggi la luce di giugno tatuava sui muri in geometrie abbacinanti più o meno sottili e il silenzio arredava le stanze slanciate di profondità. Dalle ampie finestre prendevamo cieli turchini, porzioni del Sassolungo e le cime del Sella. Il passato si affacciava sovente, sui pavimenti lindi e sullo spessore degli infissi originali. Il tempo lo percepiamo come un tempo amico, che ancora oggi può donare agli ospiti un suo calore. L’intervento di ristrutturazione si era basato su un triplice principio: lentezza, quiete, serenità. La Casa l’abbiamo ripensata mantenendo vivo tutto quello che c’era. Abbiamo creato una frattura che alla fine è unione. Di nuovo c’è la piccola biblioteca diffusa fra i piani, l’acciaio grezzo, il legno di larice, la pietra naturale, l’argilla, il feltro, la ghiaia, pochi colori in loop. Riteniamo che la materia stessa sia colore.
I mattini si svegliavano magnifici, tra le note e le voci di Mina, Caterina Caselli, Rino Gaetano, Celentano, Paolo Conte. Con il burro del contadino Rudi Senoner, che ha due vacche da latte a Ortisei, il caffè della Torrefazione Giamaica Caffè di Verona, con le marmellate di Alpe Pragas in Val Pusteria e le torte, il pane, le brioche a lievito madre del panificio Costa di Selva Gardena. Lo yogurt bio della Latteria di Vipiteno, i formaggi della Cascina Lago Scuro a Stagno Lombardo in provincia di Cremona e le leccornie della macelleria Alter Keller di Fontanefredde in Alto Adige.
Parole Meraviglia Paper. Fotografie Paola Ristoldo.